Possiamo dividere le cefalee in due categorie: le cefalee primarie che non hanno una causa conosciuta, e quelle secondarie che possono avere una causa specifica.
All’interno di queste categorie le tipologie di mal di testa sono innumerevoli e la cura è per lo più farmacologica.
La mia esperienza terapeutica mi porta a sostenere che però c’è sempre una componente che parte da disordini del rachide cervicale e in particolare da una ipomobilità delle prime tre articolazioni ( occipite-atlante, atlante-epistrofeo, epistrofeo-3°cervicale ) e da contratture muscolari dei sotto-occipitali, trapezi, sternocleidomastoidei e scaleni. Inoltre esistono delle connessioni neuro anatomiche e funzionali tra il nervo trigemino e i nervi cervicali che giustificano quanto detto.
Inoltre all’interno delle contratture troveremo dei “trigger points”, cioè aree muscolari iper-sensibili e iper-irritabili che possono diventare un problema quando ce ne sono troppe nello stesso muscolo e sono protratte nel tempo, facilitando e aumentando l’intensità, la durata e la frequenza degli attacchi di cefalea.
Per tutto quanto detto il trattamento osteopatico mira mobilizzare il tratto cervicale alto, risolvere le contratture muscolari e ripristinare una buona funzionalità del rachide, andando quindi a sollevare il paziente da quella componente funzionale che contribuisce sempre in tutti i casi di cefalea.